
Ho scritto una novella che nasce dal mistero della vita che aleggia in ognuno di noi
La grande cèlia
Tratta la storia di due ragazzi non del tutto umani, frutto di un incrocio operato da uno scienziato tra cromosomi umani e cromosomi di mandragora. Vi è erba ed erba e vi è l’erba che, più delle altre, sa cogliere le vibrazioni cosmiche e gli influssi astrali, ammantandosi così di una misteriosa abilità di penetrare, grazie alla sapienza di uno scienziato, le sorti della vita umana. I ragazzi, figli di quest’incrocio, sono di intelligenza superiore, di sviluppo psicofisico precoce, di astuzia fine e di moralità dubbia, che abilmente intrigano l’intelletto umano, infrangono le certezze, burlano il mondo intero.



Gentile Lettore, presta attenzione, prima di sfogliare le pagine della Novella, alle notizie storiche sul ruolo della mandragora nei secoli. Per me non è facile divulgare la storia, che storica non sono di professione. Sono una semplice cultrice della Scientia Herbarum e in particolare della Materia medica di Dioscoride. Ti propongo la lettura di queste pagine per meglio entrare nello spirito della Novella. Mi auguro di non tediarti, se così fosse, ti prego, di perdonarmi.

Gentile Lettore devi sapere che la mandragora è una pianta eccezionale. La forma della radice la fa essere maschio o femmina. Pitagora chiamò la mandragora anthropomorphos, ciò è forma d'huomo ... si ritrova la mandragora havere la radice biforcata, simile alle gambe dell'huomo e cavandosi quando ha il suo frutto, il quale è simile a un pomo attacato per breve picciolo tra le frondi in su la sommità della radice, si rassembra veramente alla forma d'un uomo senza braccia [Pietro Andrea Mattioli, I discorsi ne i sei libri della Materia Medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo].


Nel medioevo i demoni, quali esseri tra il divino e il sensibile, ammantano il mondo vegetale di un potere misterioso, meraviglioso e magico in grado di dare una risposta alle energiche virtù delle piante. Il sentimento religioso così sincero e così profondo coglie in tutte le creature dell’universo, anche le più umili come il cespo d’erba che, camminando si lascia calpestare, l’impronta indelebile della mano divina. Ogni essere vivente, animale o vegetale presente nel mondo del sensibile è una sillaba del grande dizionario creato dalla divinità.
È doveroso compito della mente umana sforzarsi a cogliere la scintilla divina presente in ogni essere animato nella sua infinita varietà di forme. La scintilla divina è quel quid che differenzia l’inanimato puramente inerme, sempre identico a se stesso, dall’essere vivente mutevole nei vari periodi della sua vita. Così è per l’uomo, per gli animali e per i vegetali.

Il dragone di giorno in giorno acquista sempre più le fattezze naturali. Lo provano e lo riprovano nel ristretto ambito della torretta. Però ad un certo punto hanno bisogno di una prova generale su grande scala. Una notte buia di fine novembre verso le due del mattino quando tutto tace e dorme .... ....



