
Il mito infranto
Novella

Lo Speziale, di famiglia contadina, viene adottato da uno speziale di città che non ha figli. È un ragazzo intelligente, volenteroso di apprendere e studiare la Materia Medica.
Frequenta l’università, segue, oltre alle lezioni di botanica e di fisiopatologia, anche le lezioni di notomia per arrivare alla licenza di chirurgo de gravibus, cioè di poter eseguire interventi chirurgici complessi.
Spezieria

Lo Speziale sa piegare la fiamma per ottenere la quinta essenza sia dal vino, sia dalle erbe aromatiche e dalle spezie.
A sinistra sopra un ripiano vi è una capiente ampolla di vetro con una vipera, conservata in alcool con la bocca spalancata.

Di fianco si legge un passo del grande Mattioli scritto in caratteri dorati sul nero di una tavola di legno:

Sui tanti ripiani delle scansie lo Speziale conserva erbe, radici, fiori, semi, polveri, oli, unguenti in scatole, barattoli, albarelli invetriati, cioè conserva il necessario per preparare i farmaci composti.
La sorte porta lo Speziale a curare delle monache affette da malattie non propriamente consone alla vita monacale

Due novizie sono fuggite dal convento schifate dal comportamento della madre maestra e arrivate piuttosto malandate di salute alle loro abitazioni, i genitori, dopo visita medica hanno saputo che soffrono dei disturbi che normalmente si aggirano tra donne di malaffare.
꧁ ⋆ ꧂
... un istante dopo compare il principe che saluta lo Speziale con una inusitata cordialità. Senza perdere tempo entra subito in argomento: Sono stato un ingenuo a credere che varcata la soglia del monastero finisse in quelle donne ogni pulsione terrena. Mi devo amaramente ricredere. Temo che il Vescovo non approvi la grave insubordinazione delle due novizie che sono scappate dal convento all’insaputa della madre badessa.
Chiediamo il suo aiuto perché lo riteniamo il migliore per curare le ragazze e con il prestigio di cui gode può aiutarmi ad addebitare alle monache la colpa della perversione che vi è in quel convento e che le ragazze sono scappate per il comportamento anomalo da parte della monaca maestra.